Non lasciare che lo stress visivo allontani i tuoi obiettivi

La sindrome da stress visivo può colpire chi trascorre molte ore davanti a schermi luminosi. Qualche consiglio per prevenirla e preservare i propri occhi.

Il lavoro da casa ha subito una notevole accelerazione nel corso del 2020, come effetto collaterale dell’emergenza sanitaria legata al Covid19.
La chiusura di molti uffici ha costretto le aziende e gli enti pubblici a ripensarsi in modalità “remota”; per la maggior parte delle realtà si è trattato del primo esperimento di telelavoro, e sicuramente ha avuto i suoi pro e contro.

Pregi e difetti del lavoro da casa

Tra i pro, la diminuzione del traffico e del tempo trascorso per strada o sui mezzi di trasporto, la possibilità di gestione dell’organizzazione del lavoro, l’autonomia, l’opportunità di trascorrere più tempo con gli affetti familiari, etc.
Ma esistono anche i contro, come la reperibilità estesa ben oltre l’orario canonico, la mancanza di orari definiti, la difficoltà nello staccare mentalmente, l’assenza di interazione con i colleghi e il cosiddetto tecnostress.

Tecnostress: cos’è?

Con questo termine ci si riferisce a una sindrome causata da diversi fenomeni correlati con le tecnologie che si usano per lavorare. Può tradursi nel controllo compulsivo delle email, per esempio, e comporta un notevole lasso di tempo passato davanti a uno schermo luminoso.
Gli effetti del tecnostress colpiscono sia a livello fisico che psichico, e infatti rientra nell’elenco dei rischi da valutare da parte del datore di lavoro.
Ma con lo smartworking il rischio di incorrere in questo disturbo aumentano, perché i ritmi canonici aziendali non vengono più seguiti.

Stress visivo: le cause

Un aspetto importante del tecnostress è lo stress visivo, che si origina dal troppo tempo trascorso di fronte a dispositivi digitali, fondamentali per chi lavora da casa.
Che si tratti di usare un software, di scrivere documenti o di fare una riunione, è indispensabile guardare uno schermo.
Trascorrere oltre 4-5 ore senza pause davanti a fonti luminose come PC, tablet o smartphone causa un vero e proprio disturbo da stress visivo, inscrivibile nella sindrome da tecnostress.
Nella fase successiva al primo lockdown, questa patologia è stata ribattezzata anche “Zoom fatigue”, per il continuo e smodato impegno in videocall di vario tipo.

Visione nitida e confortevole anche con le lenti progressive? È possibile.

Un modo per tutelare la propria vista è utilizzare delle lenti progressive, che hanno sostituito le vecchie bifocali. Diversamente a queste ultime, le lenti progressive o multifocali sono divise in tre aree di visione e soddisfano contemporaneamente varie necessità di gradazione.
In unico paio di occhiali si possono correggere quindi difetti come miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia.
Nei centri ottici Oxo Bergamo, dal 10 novembre e fino al 28 novembre, è possibile usufruire di una promozione dedicata alle lenti progressive: venite a scoprirla in uno dei punti vendita.

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Ricordiamo che, per recarsi presso uno dei centri Oxo, è possibile scaricare l’autocertificazione per motivi di salute prevista dal Dpcm del 4 novembre e compilarla (scarica il modulo).

Oxo Bergamo conta 15 soci, disseminati su città e provincia: fortemente radicati sul territorio, offrono un riferimento sempre vicino e a portata di mano, garantendo un’ampia varietà di servizi per assicurare il massimo benessere visivo, un’assistenza personalizzata e continua nel tempo e prodotti di alta qualità.

Come proteggere la vista dalle fonti luminose?

Nei centri Oxo Bergamo è possibile valutare se si soffre dello stress visivo: è sufficiente
andare sul sito https://www.oxoitalia.com/tecnostress/, rispondere alle domande del test e compilare il form con i propri dati.
Nel giro di brevissimo tempo, si verrà ricontattati dal proprio Ottico di fiducia per prenotare un controllo dell’efficienza visiva; inoltre, verranno forniti consigli utili per tutelare la vista e si riceverà anche un voucher da utilizzare nei punti vendita Oxo per curare il disturbo da stress visivo.

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